PSICOLOGIA
MODELLO CLINICO
Nel nostro lavoro facciamo riferimento a un approccio che integra alla prospettiva psicodinamica la teoria dei compiti evolutivi delle fasi del ciclo di vita. Da ciò deriva un modello di psicoterapia evolutiva di orientamento psicoanalitico, attento ai passaggi evolutivi (la preadolescenza, l’adolescenza e ogni fase di transizione del ciclo di vita) e alle crisi che possono conseguire.
La psicoterapia psicoanalitica rivolta a preadolescenti, adolescenti e giovani adulti è coerente con una concezione di psicopatologia evolutiva attenta alle crisi che si determinano nelle fasi di transizione, quando l’individuo assume nuovi ruoli affettivi e affronta nuovi compiti di sviluppo. In questa prospettiva, il focus non è rivolto solo alla diagnosi di disturbi specifici, ma soprattutto a individuare i modi disfunzionali di affrontare i compiti evolutivi e a coglierne la logica affettiva, così da poterla elaborare e risimbolizzare.
L’applicazione della teoria e della tecnica psicoanalitica negli interventi con preadolescenti, adolescenti e giovani adulti comporta una particolare attenzione alla dimensione evolutiva, sia nella valutazione del blocco evolutivo o del disturbo psicopatologico, sia nella conduzione del trattamento.
L’intervento clinico con i preadolescenti e gli adolescenti, e in parte anche con i giovani adulti, prevede un adattamento della tecnica della psicoterapia psicoanalitica nei suoi diversi aspetti (setting, transfert, interpretazione, coinvolgimento dei genitori). In una prospettiva evolutiva, l’attenzione alla relazione tra disturbi e compiti evolutivi, e al rapporto con il contesto, richiede l’integrazione nella psicoterapia di funzioni decisionali e una diversa concezione dell’interpretazione psicoanalitica, fondata sulla simbolizzazione affettiva.
Nella psicoterapia evolutiva di orientamento psicoanalitico il cambiamento è concepito come sblocco evolutivo piuttosto che come cura, con l’obiettivo di un recupero maturativo capace di favorire il superamento della crisi nelle fasi di transizione.
In questa prospettiva assume particolare rilevanza la dimensione evolutiva del disagio psichico, pertanto l’obiettivo del lavoro riguarda l’attribuzione di un significato affettivo ed evolutivo ai comportamenti disfunzionali e alle crisi adolescenziali. La consultazione iniziale prevede colloqui individuali con gli adolescenti e con i loro genitori e, qualora se ne valuti l’utilità, la realizzazione di una valutazione psicodiagnostica mediante test. La formulazione di un bilancio della crescita (“bilancio evolutivo”) consente di intercettare nuove chiavi di lettura del problema e di identificare la tipologia di intervento più adeguata per rispondere alle specifiche difficoltà dei ragazzi e dei loro genitori.
L’ ATTIVITÀ CLINICA
Sostegno psicologico
Offriamo sostegno psicologico a preadolescenti, adolescenti, giovani adulti e adulti, oltre a un sostegno alla genitorialità.
Il sostegno psicologico mira sempre a sostenere l’individuo nei momenti di crisi che possono emergere in seguito a situazioni particolari o nella transizione a una nuova fase del ciclo di vita propria o del proprio figlio. Poter avere un luogo dove essere ascoltati e insieme riflettere su ciò che si vive, permette di comprendere i propri bisogni, attivare le risorse e nuove strategie al fine di raggiungere uno stato di maggior benessere soggettivo e di maggior consapevolezza di sé.
Le fasi dell’intervento
Dopo un primo contatto telefonico è previsto un primo colloquio conoscitivo, a cui segue un’approfondita analisi della domanda.
Nel caso si tratti di adulti seguiranno alcuni colloqui durante i quali viene chiarita la richiesta ed i bisogni del paziente ed eventualmente somministrati test psicodiagnostici. Infine, ci sarà un momento di condivisione di quanto emerso dalla fase di valutazione e della progettazione condivisa del percorso di sostegno psicologico, con la definizione dei primi obiettivi.
Nel caso specifico di preadolescenti e adolescenti, spesso anche con pazienti giovani adulti, dopo il primo colloquio conoscitivo viene avviata una fase di consultazione, così strutturata:
- Primo colloquio con i genitori volto ad accogliere la richiesta e a formulare un’ipotesi metodologica d’intervento.
- Colloqui di consultazione con l’adolescente. Il numero di colloqui non può essere predeterminato aprioristicamente, ma viene definito in base alle specifiche esigenze cliniche. L’obiettivo dei colloqui di consultazione è di formulare un bilancio evolutivo dell’adolescente che consenta di comprendere le ragioni evolutive e affettive sottostanti alle problematiche presentate.
- Colloqui di consultazione con la madre e con il padre.
- Eventuale valutazione psicodiagnostica mediante test di livello e test proiettivi.
- Restituzione e condivisione delle indicazioni relative al/ai percorso/i.